mercoledì 20 marzo 2013

Prevenire e curare l’alluce valgo


Prevenire e curare l’alluce valgo


L’alluce valgo è una delle patologie del piede più diffuse. Si tratta di una deformazione dell’alluce la cui base (primo metatarso) si sposta verso l’esterno, mentre la punta (falange prossimale) si porta verso le altre dita.

Si parla di alluce valgo quando l’angolo tra il primo e il secondo metatarso, corrispondenti appunto al primo e al secondo dito, è superiore a 8°.




La deviazione laterale dell’alluce provoca a livello dell’attaccatura del dito, ovvero sulla prima testa metatarsale, una marcata protuberanza detta familiarmente “cipolla”: si tratta di un’infiammazione caratteristica (borsite) molto dolorosa, dovuta allo sfregamento con la scarpa.
Oltre al dolore e all’infiammazione cronica, l’alluce valgo comporta lesioni ossee, ulcerazioni e callosità e soprattutto un’alterazione funzionale della dinamica del piede.
Con il tempo, può comportare una vera e propria sindrome posturale:
  • tendenza al ginocchio valgo con dolore della faccetta rotulea interna del ginocchio;
  • rigidità delle anche con limitazione della loro rotazione interna;
  • accentuazione della curva lombare con presenza di lombalgia cronica
Le cause dell’alluce valgo
Le cause dell’alluce valgo sono ancora molto discusse. Prevale generalmente l’idea che si tratti di un disturbo congenito, una patologia che si eredita geneticamente. Ma esistono anche forme acquisite legate a patologie reumatiche, infiammatorie, neuromuscolari o a traumi.
Molto discussa è anche la responsabilità delle scarpe nel determinare questo disturbo: quello che è certo è che calzature non idonee alla fisiologia del piede – come quelle con punte strette e tacchi alti, che tanto piacciono a noi donne – possono peggiorare la situazione, contribuendo al progresso della deformazione, e sono spesso la causa dell’infiammazione dolorosa.
Sotto accusa anche il piede piatto, spesso associato a questa patologia: la ridotta curvatura della pianta, infatti, porta a un sovraccarico della parte anteriore del piede.
La prevenzione e  i trattamenti
Per non dover arrivare a soluzioni drastiche, come l’intervento chirurgico, che comporta sempre rischi di complicazioni e dolore nella fase post-traumatica, bisogna lavorare sul fronte della prevenzione.
Per rallentare il decorso della deformità, si consiglia:
  • utilizzo di calzature comode e funzionali;
  • evitare il soprappeso;
  • trattamenti fisioterapici per ridurre la sintomatologia, allungamento dei muscoli retratti e attivazione dei muscoli bloccati in allungamento, nella direzione "della ricostruzione della forma" ripristino della funzionalità
  •  trattamenti dinamici che si avvalgono di esercizi attivi
  • Taping Neuromuscolare TNM® 
 «La costanza nell’eseguire esercizi specifici, la ginnastica propriocettiva ed eventuali sedute di fisioterapia e di Antiginnastica ® possono evitare un peggioramento della patologia, migliorare la sensibilità, correggere l’appoggio a terra e di conseguenza anche l’equilibrio e la stabilità di tutto il corpo.»

Vediamo insieme gli esercizi consigliati
IN TUTTI GLI ESERCIZI PROPOSTI E’ IMPORTANTE EVITARE LO STROFINAMENTO TRA I DUE RIGONFIAMENTI (SOPRATTUTTO SE LA BORSITE È ACUTA). EVITARE ANCHE IL MASSAGGIO DELLA PARTE. NON ESEGUIRE GLI ESERCIZI IN FASE ACUTA DEL DOLORE.

1. In stazione eretta con gli occhi chiusi e le gambe leggermente piegate e abdotte, cerca di portare l’attenzione e sentire l’appoggio dei piedi; gioca poi con il peso del corpo oscillando leggermente avanti e indietro, senza mai sollevare avampiedi e talloni e mantenendo l’allineamento tra la schiena e le gambe, dopo alcune ripetizioni inizia a oscillare lateralmente verso destra e sinistra e infine puoi compiere una rotazione nei due sensi.

2. Con una pallina sotto un piede, mantieni la pallina prima sotto le falangi, poi sotto l’arco e poi sotto il tallone, per cinque atti respiratori completi, esercitando pressione.
Togli la pallina e “ascolta” la differenza di appoggio tra un piede e l’altro. Ripeti anche con l’altro piede.
Al termine dell’esercizio è possibile effettuare un massaggio plantare che consiste nel far scorrere avanti e indietro o con movimenti rotatori la pallina sotto la pianta del piede.

Esercizi per la mobilità delle dita dei piedi


1. Afferra il mignolo e l’alluce e divaricali per alcuni secondi
2. Dopo aver allargato le dita, incrocia le dita delle mani con quelle dei piedi.
3. Tira le dita singolarmente come se le volessi svitare dal piede







Esercizio di rinforzoPensa di raccogliere un fazzoletto di carta con l’idea di appallottolarlo, arricciando le dita dei piedi.
I diversi appoggi del piede
Cammina sui vari appoggi del piede (talloni, esterno ed interno del piede e con attenzione sulle punte).
Sensibilizzazione della mobilità del piede

Supina, con i piedi in appoggio ad un muro, simula un salto, passando dalla mezzapunta, punta, oltre la punta con le dita staccate dalla parete e ritorno.


Esercizio con bastone

1. Appoggia il piede e carica gradualmente il peso del corpo sul bastone esercitando una piacevole pressione sulla pianta, accentuando lentamente l’appoggio sulla parte anteriore del piede. Mantieni la posizione per qualche secondo.

2.Cambia la posizione del piede e disponilo in senso trasversale. Fai ora scorrere la pianta caricando in maniera graduale il peso del corpo sul piede stesso.




“Sollevamento pesi”
Metti una pallina da tennis in un calzino e infilando il lembo della calza tra l’alluce e il secondo dito, esegui delle flesso-estensioni del piede cercando di sostenere il peso senza arricciare le dita. Da eseguire seduti su una sedia con il tallone appoggiato sulla stessa, mantenendo la schiena dritta.
Stretching e rinforzo con l’elastico
Seduti con una gamba tesa, avvolgi l’alluce con l’elastico tenendolo in mano tipo briglie da cavallo. Esegui quindi delle flesso-estensioni dell’alluce stesso cercando di tenere ferme le altre dita. Aggiungi poi anche la flesso-estensione della caviglia.

Questo prontuario è di indirizzo  e non sostituisce la consulenza di un fisioterapista né di un medico chirurgo specializzato se il quadro clinico è importante.

Per ulteriori informazioni:
Dr. Fabrizio Zambonelli
FISIOTERAPISTA
Via dal Lino 22 - Bologna
328 4 120 120
zambonelli@gmail.com

2 commenti:

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